Da chemioterapici a ormoni, lotta a carenze di farmaci

FarmaciaFarmacie, grossisti, aziende, Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazione) uniti nella lotta alla carenza dei farmaci. Secondo la lista dell’aifa, infatti, dagli antibiotici ai chemioterapici, dagli antivirali e antinfiammatori della pelle alle terapie ormonali sostitutive, sarebbero oltre una trentina i principi attivi alla base dei farmaci attualmente carenti. Il punto della situazione è stato fatto durante il Cosmofarma di Bologna organizzato da Federfarma.

Quello della carenza di farmaci ”è un fenomeno nato negli ultimi anni – spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma – per via della differenza di prezzi che c’è tra l’Italia e alcuni paesi del Centro e Nord Europa, dove costano molto di più. Lì può capitare che vengano largamente esportati, mettendo così in difficoltà il farmacista che deve reperirli”. L’idea quindi è quella di unire le forze. ”Le farmacie segnalano le carenze alla regione – continua Racca – che sua volta deve revocare la licenza a questi nuovi grossisti, se non hanno il 90% dei farmaci. I Nas devono controllare che gli esportatori siano in regola e le aziende devono provvedere alle forniture di farmaci secondo il fabbisogno dei cittadini”.

Il caso del Lazio
Al convegno Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio contraffazione dell’Aifa, ha parlato del monitoraggio che l’Aifa da un paio d’anni sta conducendo nel Lazio con la Regione. Ha riportato ad esempio il caso di un distributore che in deposito aveva solo 3 o 4 marchi di farmaci, i più richiesti dagli esportatori per il differenziale di prezzo tra Italia e altri Paesi, o di un’azienda il cui magazzino si riduceva a un pallet di confezioni in un capannone condiviso da più grossisti. Due casi di autorizzazione da 219 che non andava data e che è stata revocata dopo l’ispezione dei Nas. ”Stiamo facendo pulizia – ha detto Di Giorgio – questa modalità di lavoro funziona. Le carenze interessano ciclicamente non più di una trentina di principi attivi. Purtroppo spesso finiscono sotto i riflettori anche casi di irreperibilità che tali non sono”. A volte infatti la mancanza di un farmaco può essere causata da ‘congestioni distributive’ o dalla cessata commercializzazione, per cui però in diversi casi è possibile trovare un’alternativa in un generico o in altri farmaci simili.

Altre regioni
”Progressi sono stati fatti – conclude Racca – ma molto rimane da fare. Oltre al Lazio, già da tempo in molte regioni vengono comunicate le carenze di farmaci dalle farmacie. E’ il caso della Lombardia, Abruzzo, Veneto, Marche, Sicilia, Umbria, Basilicata e Friuli Venezia Giulia. Ma ora bisogna andare avanti con un coordinamento unico livello nazionale e regole comuni”.

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